Che cosa sono i bias cognitivi e in che modo influenzano la nostra vita lavorativa?

Il team di K.rea torna da voi per approfondire un tema quantomeno attuale e per condividere con voi spunti e informazioni utili al fine di rendervi sempre più consapevoli di come tutti noi ci muoviamo nel mondo e, in particolare, nel mondo del lavoro.

Approfondiremo insieme il significato dei bias cognitivi e, in particolare, i bias dell’ottimismo e i bias del pessimismo per comprendere in che modo i bias cognitivi influenzano la nostra vita.

 

Ecco i punti che approfondiamo insieme a voi in questo articolo:

  1. Che cosa sono i bias cognitivi?

  2. Esistono bias efficaci sul lavoro?

  3. Il bias dell’ottimismo e il bias della negatività.

  4. Gestire i bias in contesto lavorativo, è possibile?

  5. Come superare i bias cognitivi?

  6. Bias cognitivi e meditazione

 

1. Che cosa sono i bias cognitivi?

Ci piace molto questa definizione:
“I bias sono degli errori cognitivi tipici dell’uomo che s’innescano quando il cervello deve agire con rapidità e deve risparmiare energie cognitive.”

I bias cognitivi, sono delle vere e proprie distorsioni che ognuno di noi mette in atto nelle valutazioni di fatti e avvenimenti. Queste distorsioni ci spingono a ricreare una visione soggettiva che non corrisponde fedelmente alla realtà, tutt'altro!

Possiamo affermare che i bias cognitivi rappresentano il modo con cui il nostro cervello distorce la realtà.
Potremmo più comunemente definirli pregiudizi.
Tutti noi costruiamo delle vere e proprie mappe mentali, stereotipi, dove prendono vita i bias.

I bias cognitivi derivano da esperienze fatte e concetti acquisiti non necessariamente connessi tra loro da legami logici e validi. Ogni giorno, più volte nella giornata, molte delle nostre decisioni sono governate da un bias e sono quindi influenzate dagli stereotipi.
A volte questi bias ci portano fuori strada, altre volte invece la scorciatoia scelta si rivela efficace.

Purtroppo viviamo costantemente esposti a innumerevoli stimoli e anche il semplice fatto di rispondere a una domanda potrebbe rappresentare un sovraccarico ingestibile per il nostro sistema.

 

2. Esistono bias efficaci sul lavoro?

Abbiamo visto che i bias cognitivi sono quelle distorsioni mentali basate spesso sul sentito dire e sul giudizio, che possono influenzare le nostre valutazioni in merito alle situazioni che stiamo vivendo, anche nell’ambiente di lavoro.

Ebbene fra gli oltre 150 bias censiti che magari approfondiremo nei nostri prossimi articoli, ce ne sono due, apparentemente contrapposti, che vogliamo portare alla vostra attenzione per rispondere alla domanda che ci siamo posti inizialmente:

  • il bias dell’ottimismo, ossia la tendenza a vedere il mondo più roseo di quanto non sia nella realtà e a sovrastimare le possibilità di successo di un progetto e/o impresa

  • il bias della negatività, ossia la tendenza a focalizzarsi, a ricordare o ad essere più reattivi nei confronti di stimoli negativi

Perché bisognerebbe evitare entrambi all’interno di una realtà lavorativa e, aggiungiamo, nella vita in generale?
Scopriamolo insieme!

 

3. Il bias dell’ottimismo e il bias della negatività.

Il bias dell’ottimismo potrebbe portare a sovrastimare le risorse (economiche, tecniche, umane…) e a porsi obiettivi di business troppo ottimistici e quindi realisticamente irraggiungibili magari sottovalutando anche la forza dei competitor o non prendendo in considerazione variabili che potrebbero incidere sul progetto.

Il bias della negatività potrebbe incidere sulla maggiore o minore propensione a investire in progetti che comportano un certo grado di rischio o su risorse che hanno qualche “buco” nel CV, ma potrebbero essere preziose.

In sostanza, le persone sarebbero più propense a porre l’attenzione rivolta su elementi che considerano negativi facendo sì che gli stessi acquisisscano automaticamente maggiore rilevanza rispetto ad elementi positivi o “neutri.

Alla luce di quanto sopra esposto, cosa risponderesti se ti chiedessimo: “Preferisci lavorare per un’organizzazione ottimista o pessimista?”

Può sembrare una domanda banale o sciocca, ma la realtà è che il mood più efficace per un’organizzazione lavorativa è… una via di mezzo consapevole!

 

4. Gestire i bias in contesto lavorativo, è possibile?

Come evitare che questi e altri bias incidano negativamente sull’andamento del business e sulle relazioni all’interno della realtà lavorativa?
La nostra risposta è consapevolezza!

Una presa di consapevolezza dell’esistenza di queste distorsioni e dei loro meccanismi è un ottimo punto di partenza per limitarne le ingerenze, contribuendo alla costruzione di una visione più lucida e oggettiva del proprio business, ma anche delle dinamiche interne al proprio team di lavoro.

Tornando ai nostri due bias descritti in precedenza, essere in grado di non lasciarsi trascinare dalla loro corrente consente di valutare in maniera sana ed equilibrata un progetto, un collaboratore, un cambiamento nell’organizzazione, in modo da centrare l’obiettivo in maniera efficace ed efficiente.

 

5. Come superare i bias cognitivi?

Abbiamo parlato di consapevolezza.

Significa che dobbiamo renderci conto di avere dei pregiudizi ed è nostra responsabilità essere consapevoli che spesso le nostre azioni e i nostri ragionamenti sono basati su bias e euristiche. Questo è il primo passo per poterli comprendere e quindi gestirli al meglio.

Assumere la consapevolezza, significa fermarsi, prendersi il giusto tempo per analizzare la situazione nel modo più neutro possibile, compito che richiede il nostro impegno cognitivo al fine di prendere una decisione senza farsi condizionare da fattori esterni

Prendersi del tempo equivale al darci la possibilità di fermarci, prima che gli automatismi, che siano euristiche o bias, prendano il sopravvento. Potremmo sorprenderci nel vedere emergere elementi che non avremmo mai preso in considerazione.

Arrivati a questo punto possiamo allenarci a rendere i nostri percorsi mentali meno rigidi e fare in modo che si adattino meglio alle diverse situazioni. Possiamo renderci consapevoli dell’eventualità che i bias cognitivi possano falsificare le nostre ipotesi di partenza.

Infine, abbiamo l’opportunità di allenarci al rispetto per la diversità, che può diventare una preziosa risorsa perché permette di avere a disposizione una grande varietà di strategie d’azione.

Entrare nello spazio in cui sappiamo che non esiste una sola verità e un solo punto di vista, ci può offrire delle opportunità di crescita a cui non avremmo accesso se fossimo fedeli alle nostre convinzioni ed automatismi più radicati.

 

6. Bias cognitivi e meditazione

Quando parliamo di consapevolezza stiamo parlando di meditazione.

La consapevolezza è ascolto e osservazione, due degli elementi fondanti della meditazione.

Ed è proprio qui che questa pratica millenaria viene in nostro aiuto per insegnarci a gestire ed eludere i bias cognitivi.

La meditazione è una pratica che sarebbe bene fosse introdotta nella quotidianità di ciascun individuo, a qualunque età, perchè ci indica il punto esatto in cui ci troviamo rispetto a noi stessi, alle nostre relazioni, al nostro grado di soddisfacimento, e anche alla nostra professione!

Una pratica costante e corretta di meditazione può aiutare chiunque a riportare benessere ed equilibrio nella propria vita.
Possiamo dire che la meditazione è, potenzialmente, la panacea dei nostri bias cognitivi.

Ci può aiutare a fermarci, prendere distanza dai nostri percorsi mentali, riprendendo il contatto con il nostro centro di verità, al netto dei nostri pregiudizi e schemi mentali, così da assottigliare il confine tra questi e il nostro sentire.

Utopia? No, si tratta solo di pratica!

Non vogliamo lasciarvi a bocca asciutta, perciò, per aiutarvi a testare l’efficacia di questa pratica, vi offriamo in dono l’accesso alla prima Meditation pill di UpToDay un percorso che abbiamo realizzato pensando proprio a piccole azioni quotidiane che possono migliorare la vita, anche in campo professionale

Puoi iniziare la tua pratica di meditazione qui.

 

Se ti sono piaciuti il nostro articolo e la nostra pillola di meditazione, faccelo sapere!

Il nostro team è a tua disposizione per supportarti nel trovare la strategia e il piano più adatto per rinnovare il benessere all’interno della tua organizzazione.

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